martedì 17 marzo 2015

VI - Publicações da Associação IL Presidio - Centro Studi


Della Collana «Libri di Vita»


PREGHIERA DI FRONTIERA
Il passaggio dalla meditazione alla contemplazione
   nella dottrina di S. Giovanni della Croce   

           
Ed. Alone, Montefranco 1992,
pp. 62 (23,5 X 17), € 8 (attualmente esaurito)

  Sintesi

            La  pubblicazione rappresenta una versione rive­duta e 'alleggerita' della  dissertazione per la Licenza specializzata in Teologia Spi­rituale, sostenuta dall'autore presso l'Istituto di Spiritualità della Ponti­ficia Università Gregoriana (Roma) nel 1972, sotto la direzione di P. Charles A. Bernard S.I.
            In tale forma espositiva e nell'estensione contenuta, l'opera è facilmen­te  accessibile anche ad un pubblico di non 'addetti ai lavori', purché sensibili e aperti al progresso spi­rituale, condizione prima e radicale di progresso nella vita apostolica. L'opera è particolarmente utile ai Direttori spirituali.



  Indice

Introduzione

CAP. I°
FENOMENOLOGIA DEL PASSAGGIO ALLA CONTEMPLAZIONE           
SECONDO IL CAP. 13, PRINCIPALMENTE,
DEL II° LIBRO DELLA SALITA DEL MONTE CARMELO

1.  Analisi dei testi
    La Meditazione e le sue strutture
    a)  I testi                                                      
    b)  Strutture
2.  Sull'abbandono dell'attività discorsiva
3.  Il passaggio alla contemplazione
     secondo i ´tre segni¨

CAP. II°
CARATTERI DEL NUOVO STATO

1.  Passività e iniziativa di Dio
2.  Sulla ´conoscenza amorosa di Dio¨
3.  Sulla copresenza dei tre segni

CAP. III°
S. GIOVANNI DELLA CROCE
E LA TRADIZIONE SPIRITUALE  SUI TRE ´SEGNI¨

1.  I tre segni e le ´Institutiones Taulerianae¨
2.  La copresenza dei segni
   e ´La Nube della Non-conoscenza¨    
   (The Cloud of Unknowing)

CAP. IV°
ASPETTI  DINAMICI
INERENTI  AL  PASSAGGIO  ALLA  CONTEMPLAZIONE
1.  Sulla ´conversione di delectatio¨
2.  Sulle pene della contemplazione.
3.  Continuità o disgiunzione degli stati.
4.  Sul rovesciamento del processo mentale

CAP. V°
LA  DIREZIONE  SPIRITUALE
AL MOMENTO DEL PASSAGGIO ALLA CONTEMPLAZIONE
EPILOGO
Bibliografia


  Dall’ Introduzione

            1.  Il passaggio dalla meditazione alla contem­plazione nella dottrina di S. Giovanni della Croce rappresenta un momento particolarmente delicato e decisivo nell’orientamento dell'anima a Dio. Espresso nei suoi termini essenziali e minimali, esso costituisce il passaggio «dal senso allo spirito» (del sentido al espìritu), che è passaggio dal momento ‘attivo’, ovvero di emergenza attiva: ‘medita­zione’, al momento ‘passivo’, ovvero di emer­genza passiva: ‘contemplazione’.  Passaggio som­mamente privilegiato poiché non l'anima ne ha l'iniziativa, ma Dio stesso, il quale «non eleva alla contemplazione tutti quelli che si eserci­tano di proposito nella vita dello spirito».

            2. S. Giovanni della Croce affronta il tema del passaggio alla contemplazione secondo due pro­spettive. La prima di esse si ritrova nella Salita del Monte Carmelo. Libro II°, principalmente nel cap. 13° e poi, di seguito, nei capp XIV° e XV°; essa si riferisce al passaggio alla contempla­zione secondo la prospettiva della vita di pre­ghiera.
            L'altra prospettiva, che si ritrova formulata nel cap. 9° del primo Libro della Notte Oscura, appare più ampia della precedente: si tratta piuttosto del passaggio della 'vita spirituale' alla 'vita mistica', con carattere dunque di maggiore radicalità, ampiezza e stabilità.
            Di questo, in particolare, ne è giustificazione la sua formulazione all'interno della Notte Oscura, passiva dunque, del senso e dello spi­rito.
            Dove sfocia il cammino della Notte secondo  la prospettiva del nostro autore: Cantico Spiri­tuale e Fiamma Viva, è infatti la vita mistica secondo i caratteri più decisivi di uno stato elevato di vita spirituale e per il quale gli 'assaggi' di contemplazione, tipici della prima prospettiva, si dilateranno sì da invadere e trasformare l'anima stessa in Dio.
            Pertanto, fra la conoscenza contemplativa ti­pica della prima prospettiva e la seconda che segue il lungo lavorio delle ‘notti’ «si estende - secondo G. Morel - la conversione radicale che costituisce l'originalità stessa della nuova 'attitude mystique'».

            3.   In ordine alle finalità alquanto limitate del presente saggio, porteremo la nostra rifles­sione prevalentemente sulla prima prospettiva, analizzando i testi più significativi, esplici­tando quei contenuti che maggiormente ci sono sembrati degni di interesse e proponendo, di tanto in tanto, seppur molto limitatamente, una prospettiva comparata con altri autori, vicini, se non nel tempo, nello spirito al nostro mi­stico Dottore.

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