lunedì 24 aprile 2017

IL FONDAMENTO E IL KÉRIGMA DELL’«IO SONO»



Il Presidio
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Il Fondamento e il Kérigma
dell' "Io Sono"






Centro Studi
Teologico - Biblico - Pneumatologico
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Natura e Finalità




Presentazione



di P. Giancarlo Mandolini o.f.m, Scrittore e Direttore della Pinacoteca e Biblioteca Francescana di Falconara (AN). 

Questo libretto ben articolato, che propone il «PRESIDIO» di Fano come punto di riferimento, o meglio, come «servizio» alla Chiesa locale, mi offre l’opportunità di venire a conoscenza della sua origine, della sua articolazione, del suo progetto culturale. Esso trova le sue radici nel «Kerigma» giovanneo dell’«IO SONO», cioè, dell’immagine visibile del Dio invisibile, cioè di Cristo-Dio, del Figlio diletto del Padre celeste.


Il «PRESIDIO» si offre come un’Associazione culturale a taglio biblico che studia la «Parola» illuminata e diffusa dallo Spirito. Tutti siamo a conoscenza della cultura biblica del «chiarissimo» professor Francesco Bindella, della sua appassionata ricerca senza posa, dei suoi studi inesauribili sull’«IO SONO» biblico, che nell’antico Testamento si manifesta e risuona con parole di fuoco dal roveto ardente e che, nel Nuovo, diventa «persona» in Cristo.

            A conclusione, ho notato le diverse e confortanti approvazioni, i «nulla osta», la benedizioni delle numerose istituzioni ecclesiastiche. È un fatto positivo e confortante. Il mio sincero augurio è che questa realtà, che ha le sue radici nella città di Fano, possa trovare benevola accoglienza presso numeroso pubblico e «leggere» nella «Parola», quell’illuminazione, di cui il popolo di Dio ne ha tanto bisogno.

             P. Giancarlo Mandolini o.f.m.



§ 1.      «Presidio»:
           un nome, vari significati


Dal latino praesidium (deriv. di praesidēre, it. presiedere), “Presidio” è termine proprio del lessico militare che significa un posto avanzato, un avamposto, ovvero, un contingente di militari posto a difesa di un luogo generalmente importante dal punto di vista strategico. Al “Presidio” è dunque  associata l’idea di protezione e difesa, potendo corrispondere a una fortezza, una rocca, un baluardo. Resta supposto il particolare valore di ciò che è custodito nel Presidio, rendendosi oggetto di coraggiosa difesa.


Titolo teologico


In ambito biblico veterotestamentario, “Presidio” (ebr. mesudah) è titolo teologico attribuito a Jhwh specialmente da David: «Jhwh, Pietra mia e Presidio mio» (2 Sam 22,2 e testi paralleli di Sal 18,3; 71,3; 91,2; 144,2). Il valore protettivo del presidio appare in tal caso legato al tema del Nome di Jhwh e da esso dipendente: «Poiché tu, Roccia mia e Presidio mio e a causa del tuo Nome, mi guidi e mi conduci a riposo» (Sal 30,4).



Titolo mariano


Presidio” è pure titolo mariano, conforme l’intitolazione della più antica formula di preghiera riferita a Maria Theotókos («Madre di Dio»): «Sub tuum praesidium confugimus, Santa Dei Genitrix….» Sotto il tuo presidio ci rifugiamo, Santa Genitrice di Dio…»). L’invocazione risale al III° secolo e ancora oggi è in uso in tutti i principali riti liturgici cristiani.



Titolo angelico

           
Sempre con valore di protezione, “praesidium” è riferito a S. Michele Arcangelo, nella nota preghiera di esorcismo voluta da Papa Leone XIII: «S. Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro la malvagità e le insidie del diavolo, sii presidio! (esto præsìdium!)». 



Nel nostro caso


Presidio” sarà assunto con valore teologico, specialmente relativo al Nome divino quale riferimento biblico primario, connaturalmente associato all’aspetto protettivo e fiduciale.



§ 2.      Che cos’è Il Presidio:
natura e finalità


“Il Presidio” è una fondazione culturale di carattere teologico-biblico-pneumatologico che, in linea con la tradizione teologica cristiana, si propone di riprendere, sviluppare e proporre alla coscienza cristiana e laica contemporanea, ciò che di più proprio appartiene al kerigma giovanneo, ossia i due grandi temi biblici del Nome e dello Spirito. 



a) Il kerigma del Nome


E’ tradizionalmente ammesso che la rivelazione del Nome divino “sul roveto”: «‘Ehjeh ’Ašer ‘Ehjeh» = «Io Sono Colui che Sono» (Es 3,14), rappresenti il grado supremo della rivelazione veterotestamentaria, «la pietra miliare e il fondamento della religione rivelata». Nell’immediato seguito del v. 15, quella stessa espressione verrà ripresa e riproposta nella formula semplice «Io Sono» e sarà questa a imporsi poi in tutto l’arco storico della Scrittura. 

Se dunque l’«Io Sono» rappresenta il vertice della rivelazione veterotestamentaria, nondimeno quello stesso Nome, «Io Sono», si riproporrà come Nome di identificazione di Cristo stesso, nel Nuovo Testamento. Ciò risulterà particolarmente evidente in Giovanni, che per nove volte introdurrà l’«Io Sono» in forma assoluta, su un totale di quattordici ricorsi in tutto il Nuovo Testamento.

L’«Io Sono», scriveva negli anni ’70 l’allora prof. J. Ratzinger, rappresenta la «formula centrale della Cristologia giovannea». L’identificazione di Cristo in tale Nome, tuttavia  - ben evidenziato in Giovanni - non lascia mai indifferenti i suoi uditori, venendo interpretata, da parte dei Giudei osservanti, come una pretesa di ‘farsi Dio’. Sarà precisamente questa pretesa ritenuta blasfema, a rendersi ragione della finale condanna a morte sulla croce.

Ma ancor prima della crisi conseguente a tale identificazione, il carattere primario del Nome figura chiaramente significato dal Cristo nella preghiera del Padre Nostro. In essa infatti, il richiamo alla “santificazione del Nome” è anteposto a tutte le successive invocazioni di preghiera, a cominciare da quella relativa all’avvento del Regno, lasciando intendere, in tal modo, non darsi avvento del Regno se non dopo e in conseguenza della santificazione del Nome.

E ancora, nella cosiddetta ‘preghiera sacerdotale’ (Gv 17), l’intero kerigma cristologico - nell’ottica giovannea - sarà semplicemente ricondotto nella manifestazione del Nome presente e futura: «Il tuo Nome ho manifestato agli uomini…» (Gv 17,6). «E ho fatto noto il tuo Nome e noto lo farò…» (Gv 17,26).


b) Il kerigma dello Spirito


Sull’importanza e attualità di un kerigma dello Spirito sembra unanime il richiamo degli ultimi pontefici, da Paolo VI[1], a Giovanni Paolo II[2], a Benedetto XVI[3]. 

Particolarmente efficace risulta l’inciso di Giovanni Paolo II: «la Chiesa ha riscoperto come costitutiva di se stessa la dimensione carismatica». Il riferimento biblico più diretto è qui chiaramente rappresentato dal testo di Ef 2,20, relativo ai fondamenti della Chiesa: «...Sopraedificati sul fondamento degli Apostoli e dei Profeti…». Il fondamento profetico è qui infatti enunciato come coessenziale al fondamento apostolico, tale quindi da costituire con esso un unum organico.

Ed è degno di nota, al riguardo, che il Pontefice successore, Benedetto XVI, lamenti in modo esplicito la carenza di riflessione che ha caratterizzato lungo i secoli detto fondamento profetico: «Non è mai stata sviluppata una vera e propria teologia della profezia cristiana e, di fatto, esistono pochissimi studi riguardo a questo problema». Così egli ebbe ad affermare in una intervista del 1998 (segue in nota).

 E’ proprio qui dunque che - nella povertà e limite delle proprie possibilità - si inserisce l’impegno della fondazione Presidio. Il fondamento profetico della Chiesa sembra sì doveroso di una attenta riconsiderazione nel suo intrinseco rapporto di complementarietà organica con il fondamento apostolico.

Con una trasposizione dei termini, potrà dirsi: un ruolo di Giovanni accanto al ruolo di Pietro, un carisma giovanneo accanto a un carisma petrino, in una provvida complementarietà, nell’ora in cui lo sguardo della Chiesa sempre più si volge «verso le nuove mete della storia cristiana, verso il suo porto escatologico» (Paolo VI). Nei compiti del Presidio, questa viva attenzione alla Pneumatologia nella sua attualità, si estende pure alla vasta e multiforme fenomenologia contemporanea relativa al ‘carismi’, specialmente ‘straordinari’ (o supposti tali), con una disposizione di vigile discernimento e valorizzazione del “quod bonum est” (quando tale riconosciuto). È questa una forma di servizio che il Presidio intende rivolgere alla Chiesa, anche semplicemente locale, conforme il monito di S. Paolo: «Non vogliate estinguere lo Spirito; non vogliate disprezzare le profezie; tutto esaminate e ciò che è buono ritenete» (1 Tess 5,19-21).


§ 3.      Strutturazione del Presidio


Il Presidio è costituito in Associazione Legale (1983) e Associazione Canonica (1988). Quanto ai suoi membri, esso è costituito da:

A) un Nucleo interno dedito allo studio, pubblicazioni, insegnamento e gestione delle principali attività. Tale nucleo presenta corrispondenza con il Consiglio Direttivo dell’Associazione Civile ed è formato da un minimo di tre a un massimo di sette membri, includendo il Presidente, il Vice Presidente, il Segretario e l’Economo. Dato il carattere ‘ecumenico’ dell’opera, membri del Direttivo, oltre che dell’Associazione, possono pure appartenere ad altra nazionalità. Il Presidente dell’Associazione Civile è anche il Moderatore dell’Associazione Canonica e, come tale, è pure il responsabile teologico.


B) Una Fascia operativa costituita da Collaboratori, distinguendosi in base al grado di disponibilità in Collaboratori ordinari (o prossimi),  di sostegno diretto alla sede e alle attività del Presidio e Collaboratori remoti, per una minore prossimità logistica e operativa. I Collaboratori, sia ordinari (prossimi) che remoti, presentano corrispondenza con i “Soci” dell’Associazione Legale.


C) Una Fascia esterna costituita da Amici, che accompagnano l’opera semplicemente con la loro vicinanza.

Coloro che desiderano partecipare all’Associazione in qualità di Collaboratori (Soci), possono formulare domanda scritta indirizzata al Presidente.


§ 4.      Sedi e Logo


       L’Associazione ha sede primaria in Fano (PU), Via del Carmine, n. 3; sede missionaria in Salvador Bahia (Brasile), Rua Pedra Azul n. 9, Escada; sede secondaria in Assisi (PG), Via S. Fortunato 1. Tel. Italia: 339-3116323; Brasile: 0055 71 991139622.  E-Mail: ilpresidio@libero.it.

            Il logo dell’Associazione è rappresentato dal blasone riportato in copertina con la dicitura centrale “Il Presidio” e la dicitura sottostante “In nomine Nominis”.


§ 5.      Cenni storici


Il Presidio, come progetto, nacque nel lontano 1974, su proposta dall’attuale Presidente, condivisa dall’allora Fondatrice del Movimento Carismatico di Assisi, Sig.ra Franca Dal Ri Cornado, da cui l’ispirata denominazione. Nel percorso storico della sua crescita, si potranno richiamare alcune date significative:

- il 17.9.’80 ha ricevuto il «Nulla Osta» alla sua costituzione da Mons. C. Micci, Vescovo di Fano;

- il 27.5.83, con decreto notarile, è stato costituito in Associazione Legale in Fano;

 - il 30 luglio 1988, con decreto canonico, è stato eretto in «Associazione Canonica», ovvero: «Associazione pubblica di fedeli per la Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola», da Mons. M. Cecchini, Vescovo di Fano;

- gennaio 1990: ha presentato ad alcuni Vescovi italiani, e successivamente all’Associazione Teologica Italiana, il progetto di fondazione di un Istituto di Pneumatologia di livello universitario e di carattere ecumenico;

- 20.12.93: lettera del Card. J. Ratzinger di elogio per la tesi di dottorato del Presidente, seguita da udienza privata in Vaticano e incoraggiamento a proseguire sulla linea di ricerca portata avanti dal Presidio;

- il 14.12.’94, Mons. S. Goretti, Vescovo di Assisi, approva e incoraggia promozione di attività del Presidio nella sua Diocesi;

- il 21.03.96, con decreto canonico, Mons. M. Cecchini confermava come Moderatore dell’Associazione Canonica il dr. F. Bindella;

- nell’ottobre 1997, lo stesso progetto di fondazione di un Istituto di Pneumatologia veniva presentato al Card. L. Moreira, Arcivescovo di Salvador Bahia, ottenendone parere particolarmente favorevole;

- il 20.06.2001, il Card. G.A. Majella, Arcivescovo di Salvador Bahia, esprimeva approvazione e incoraggiamento per l’apertura nella sua Archidiocesi di un «Centro di cultura e spiritualità legato al Centro di Studi biblico-teologico “Il Presidio” di  Fano (Italia)»;

- nel 2001, su proposta del Presidio, l’Istituto di Scienze Religiose “Lumen Christi” di Salvador Bahia apriva un biennio di specializzazione denominato: “Curso Avançado de Pneumatologia”;

- nell’anno accademico 2011, su proposta del Presidio, è stato istituito presso la Facoltà S. Bento da Bahia, un Corso di “Pos-Graduação” biennale in Teologia Biblica e Spiritualità;

- in data 21.05.13 è stato rinnovato lo Statuto dell’Associazione Civile, assumendo la denominazione: «Il Presidio, Centro Studi teologico-biblico-pneumatologico» (l’aggettivo pneumatologico sostitutivo dell’aggettivo carismatologico).



§ 6.      Pubblicazioni


Le pubblicazioni del Presidio vengono raccolte nella Collectio Praesidium Assisiense, edita dalle Edizioni Porziuncola di Assisi. Trattasi di una Collana di testi teologici che, assumendo a fondamento la rivelazione biblica del Nome divino («Io Sono»), procede a una rivisitazione di tematiche bibliche e teologiche associando l’impegno scientifico con l’impegno di approfondimento spirituale.

Due opere, in modo particolare, hanno segnato il progetto editoriale proprio della Collana: la prima, «La Rivelazione del Nome divino sul roveto» (1993), la seconda: «Boanergés,Figli del Tuono”, La questione biblica di una fondazione giacomo-giovannea (2015); la prima, fondamentale nel progetto della Collana, la seconda, consequenziale rispetto alla prima e di possibile riflusso nella vita e nell’istituzione ecclesiale.

Recentemente (2016), è stata inaugurata una nuova Collana ‘minore’ denominata «Teologia dell’Io Sono», Collana - come è stato scritto - «di piccoli testi, fatta per dire cose grandi». Si tratta di una ripresa delle tematiche presentate nella Collectio maggiore, in una riformulazione sintetica, breve e semplice, accessibile ad un più vasto pubblico di lettori. 



            Segue l’elenco completo.


n 1993 - La Rivelazione del Nome divino sul roveto; saggio ermeneutico su lc 20,37-38 in rapporto a es 3,14 ed estensioni teologico-spirituali concernenti la Cristologia - Collectio Praesidium Assisiense N. 1 pp. 286.


n 1994 - Melchisedek alla luce della rivelazione del Nome divino, Sacerdozio, Regalità, Profezia all’origine - Collectio Praesidium Assisiense N.2, pp. 108.


n 1995 - La Pentecoste alla luce della rivelazione del Nome divino; Rivisitazione ermeneutica di Atti 2,1-13, il paradigma dell’Ut Unum Sint - Collectio Praesidium Assisiense N. 3, pp. 286.

   
n  1998 - Il fondamento del Nome, fondazione di Pneumatologia; Esposizione sintetica  - Collectio Praesidium Assisiense N.4, pp. 108.


n 2015 - Boanergés,Figli del Tuono”, La questione biblica di una fondazione giacomo-giovannea - Collectio Praesidium Assisiense N.5,, pp. 336.


n 2016 - Saggi Ermeneutici: Kecharitomene, il Nome di Maria all’Annunciazione e altri saggi - Collectio Praesidium Assisiense N.6, pp. 140.


   Per la Collana «Teologia dell’Io Sono»:


n 2016 - Io Sono, la riscoperta del Nome ineffabile (Es 3,14; Fil 2,9); N. 1; pp. 24,

n 2016 - Io Sono, il buio di troppa luce; la fatica dell’interpretazione N.  2; pp. 24..



   In lingua portoghese, per le Edições S. Bento di Salvador Bahia:


n 2003 - Teologia Bíblica Fundamental: O Fundamento do Nome revelado (Ex 3,14); Exposição sintética; pp. 87.

n 2004 - Fome da Palavra  (VIa Semana de Mobilização Científica da Universidade Católica do Salvador); pp. 87.



   Contributi per le Rivista «Análise e Síntese» della Facoltà S. Bento da Bahia:

- 2003 - «Análise e Síntese no conhecimento teologal»;

- 2004 - «Atualidade da Pneumatologia na reflexão teológica e na experiência espiritual da Igreja»;

- 2008 - «A pessoa na Bíblia e na Espiritualidade».  



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 Nota  Le pubblicazioni a tuttora edite da «Il Presidio» sono quelle qui elencate. L’Associazione non assume responsabilità in rapporto ad altre pubblicazioni (anni ’80) che, in forma incontrollata, hanno assunto intestazione in parte analoga, come notificato a suo tempo alla Curia Vescovile di Fano con i Prot. N. 540 - 07/11 del 14.08.’87 e Prot. N. 265 - 07/01 del 01.09.’89.



* * * * *

Se il Kérigma Cristologico
è posto sul fondamento petrino,
il Kérigma Pneumatologico
ugualmente lo è,
ma non senza il complemento
di quell’altro fondamento
posto sul Discepolo che «precede»
e «resta» al compimento.


* * * * * 


[1] Paolo VI
- 6.6.’73: «Alla Cristologia e specialmente all’Ecclesiologia del Concilio deve succedere uno studio e un culto nuovo dello Spirito Santo come completamento immancabile all’insegnamento conciliare».
- 23.5.’73 «Dobbiamo invocare lo Spirito di luce e di fortezza per superare questa ora storica di trapasso da uno stato ecclesiale che possiamo, senza screditarlo, qualificare consuetudinario, tradizionale ad uno stato che non sia semplicemente nuovo e diverso, ma più vivo, più genuino, più infiammato di fede e di carità». Segue l’auspicio (4.9.’74) che «un nuovo movimento, veramente 'pneumatico', cioè carismatico, spinga in una direzione e in concorde emulazione l'umanità credente verso le nuove mete della storia cristiana, verso il suo porto escatologico».

[2] Giovanni Paolo II
- 25.06.’02 «Lo sviluppo della Comunità ecclesiale non dipende unicamente dall'istituzione dei ministeri e dei sacramenti, ma è promosso anche da im­prevedibili e liberi doni del­lo Spirito, che opera anche al di là di tutti i canali stabi­lti».
- 1994 Lettera Apost. “Tertio Millennio Adveniente”: «Lo Spirito è anche per la nostra epoca l'agente principale della nuova evangelizzazione» .- 30.05.’98... Sotto la guida del medesimo Spirito, la Chiesa ha riscoperto come costitutiva di se stessa la dimensione carismatica. L'aspetto istituzionale e quello carismatico sono quasi coessenziali alla costituzione della Chiesa e concorrono, anche se in modo diverso, alla sua vita, al suo rinnovamento e alla santificazione del popolo di Dio»»
              
[3] Benedetto XVI
- «… Nella Chiesa cristiana, il tema dei profeti viene solo raramente affrontato. Quale sia la specificità dei profeti, che cosa li distingua dai rappresentanti della Chiesa istituzionale e come la Parola loro rivelata si rapporti alla Parola rivelata in Cristo e che ci è stata trasmessa dagli Apostoli, su tutto questo non si è mai riflettuto in modo sistematico. Effettivamente non è mai stata sviluppata una vera e propria teologia della profezia cristiana e di fatto esistono pochissimi studi riguardo a questo problema» (da un’intervista del 1998).



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