Il Presidio
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Il Fondamento e il Kérigma
dell' "Io Sono"
Centro Studi
Teologico - Biblico -
Pneumatologico
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Presentazione
di P. Giancarlo Mandolini o.f.m, Scrittore e Direttore della Pinacoteca
e Biblioteca Francescana di Falconara (AN).
Questo
libretto ben articolato, che propone il «PRESIDIO» di Fano come punto di
riferimento, o meglio, come «servizio» alla Chiesa locale, mi offre
l’opportunità di venire a conoscenza della sua origine, della sua
articolazione, del suo progetto culturale. Esso trova le sue radici nel «Kerigma» giovanneo dell’«IO SONO», cioè,
dell’immagine visibile del Dio invisibile,
cioè di Cristo-Dio, del Figlio diletto del Padre celeste.
Il «PRESIDIO»
si offre come un’Associazione culturale a taglio biblico che studia la «Parola»
illuminata e diffusa dallo Spirito. Tutti siamo a conoscenza della cultura
biblica del «chiarissimo» professor Francesco Bindella, della sua appassionata
ricerca senza posa, dei suoi studi inesauribili sull’«IO SONO» biblico, che
nell’antico Testamento si manifesta e risuona con parole di fuoco dal roveto
ardente e che, nel Nuovo, diventa «persona» in Cristo.
A
conclusione, ho notato le diverse e confortanti approvazioni, i «nulla osta»,
la benedizioni delle numerose istituzioni ecclesiastiche. È un fatto positivo e
confortante. Il mio sincero augurio è che questa realtà, che ha le sue radici
nella città di Fano, possa trovare benevola accoglienza presso numeroso
pubblico e «leggere» nella «Parola», quell’illuminazione, di cui il popolo di
Dio ne ha tanto bisogno.
P. Giancarlo Mandolini o.f.m.
un nome, vari significati
Dal
latino praesidium (deriv. di praesidēre, it. presiedere),
“Presidio” è termine proprio del
lessico militare che significa un posto
avanzato, un avamposto, ovvero,
un contingente di militari posto a
difesa di un luogo generalmente importante dal punto di vista strategico. Al “Presidio” è dunque associata l’idea di protezione e difesa, potendo corrispondere a una fortezza, una rocca, un baluardo. Resta supposto il particolare
valore di ciò che è custodito nel Presidio, rendendosi oggetto di
coraggiosa difesa.
Titolo teologico
In ambito
biblico veterotestamentario, “Presidio”
(ebr. mesudah) è titolo teologico attribuito a Jhwh specialmente da David: «Jhwh, Pietra mia e Presidio mio» (2 Sam 22,2 e
testi paralleli di Sal 18,3; 71,3; 91,2; 144,2). Il valore protettivo del presidio appare in tal caso legato al
tema del Nome di Jhwh e da esso
dipendente: «Poiché tu, Roccia mia e Presidio mio e a causa del
tuo Nome, mi guidi e mi conduci a riposo» (Sal 30,4).
Titolo mariano
“Presidio” è pure titolo mariano, conforme l’intitolazione della più antica formula
di preghiera riferita a Maria Theotókos
(«Madre di Dio»): «Sub tuum praesidium
confugimus, Santa Dei Genitrix….» («Sotto
il tuo presidio ci rifugiamo, Santa Genitrice di Dio…»). L’invocazione risale
al III° secolo e
ancora oggi è in uso in tutti i principali riti liturgici cristiani.
Titolo
angelico
Sempre con
valore di protezione, “praesidium” è riferito a S. Michele Arcangelo, nella nota preghiera di esorcismo
voluta da Papa Leone XIII: «S. Michele
Arcangelo, difendici nella battaglia, contro la malvagità e le insidie del
diavolo, sii presidio! (esto præsìdium!)».
Nel nostro caso
“Presidio” sarà assunto con valore
teologico, specialmente relativo al
Nome divino quale riferimento biblico primario, connaturalmente associato
all’aspetto protettivo e fiduciale.
§ 2. Che cos’è Il Presidio:
natura e
finalità
“Il Presidio”
è una fondazione culturale di
carattere teologico-biblico-pneumatologico che, in linea con la tradizione teologica
cristiana, si propone di riprendere, sviluppare e proporre alla coscienza
cristiana e laica contemporanea, ciò che di più proprio appartiene al kerigma giovanneo, ossia i due grandi
temi biblici del Nome e dello Spirito.
a) Il kerigma del Nome
E’
tradizionalmente ammesso che la rivelazione
del Nome divino “sul roveto”: «‘Ehjeh ’Ašer ‘Ehjeh» =
«Io Sono Colui che Sono» (Es
3,14), rappresenti il grado supremo della rivelazione veterotestamentaria, «la pietra miliare e il fondamento della
religione rivelata». Nell’immediato seguito del v. 15, quella stessa
espressione verrà ripresa e riproposta nella formula semplice «Io Sono» e sarà questa a imporsi poi in
tutto l’arco storico della Scrittura.
Se dunque l’«Io Sono» rappresenta il vertice della
rivelazione veterotestamentaria, nondimeno quello stesso Nome, «Io Sono», si riproporrà come Nome di identificazione di Cristo
stesso, nel Nuovo Testamento. Ciò risulterà particolarmente evidente in
Giovanni, che per nove volte introdurrà l’«Io
Sono» in forma assoluta, su un totale di quattordici ricorsi in tutto il
Nuovo Testamento.
L’«Io Sono», scriveva negli anni ’70
l’allora prof. J. Ratzinger, rappresenta la «formula centrale della Cristologia giovannea».
L’identificazione di Cristo in tale Nome, tuttavia - ben evidenziato in Giovanni - non lascia
mai indifferenti i suoi uditori, venendo interpretata, da parte dei Giudei osservanti,
come una pretesa di ‘farsi Dio’. Sarà precisamente questa pretesa ritenuta
blasfema, a rendersi ragione della finale condanna a morte sulla croce.
Ma ancor prima
della crisi conseguente a tale
identificazione, il carattere primario del Nome figura chiaramente significato
dal Cristo nella preghiera del Padre
Nostro. In essa infatti, il richiamo alla “santificazione del Nome” è anteposto
a tutte le successive invocazioni di preghiera, a cominciare da quella relativa
all’avvento del Regno, lasciando intendere, in tal modo, non darsi avvento del Regno se non dopo e in conseguenza della
santificazione del Nome.
E ancora,
nella cosiddetta ‘preghiera sacerdotale’ (Gv 17), l’intero kerigma cristologico - nell’ottica giovannea - sarà semplicemente
ricondotto nella manifestazione del Nome
presente e futura: «Il tuo Nome ho
manifestato agli uomini…» (Gv 17,6). «E
ho fatto noto il tuo Nome e noto lo farò…» (Gv 17,26).
b) Il kerigma dello Spirito
Sull’importanza
e attualità di un kerigma dello Spirito
sembra unanime il richiamo degli ultimi pontefici, da Paolo VI[1], a
Giovanni Paolo II[2],
a Benedetto XVI[3].
Particolarmente
efficace risulta l’inciso di Giovanni Paolo II: «la Chiesa ha riscoperto come costitutiva di se stessa la dimensione
carismatica». Il riferimento
biblico più diretto è qui chiaramente rappresentato dal testo di Ef 2,20,
relativo ai fondamenti della Chiesa:
«...Sopraedificati sul fondamento degli
Apostoli e dei Profeti…». Il fondamento profetico
è qui infatti enunciato come coessenziale
al fondamento apostolico, tale quindi
da costituire con esso un unum
organico.
Ed è degno di
nota, al riguardo, che il Pontefice successore, Benedetto XVI, lamenti in modo esplicito la carenza di
riflessione che ha caratterizzato lungo i secoli detto fondamento profetico: «Non è
mai stata sviluppata una vera e propria teologia della profezia cristiana e, di
fatto, esistono pochissimi studi riguardo a questo problema». Così egli ebbe ad affermare in una
intervista del 1998 (segue in nota).
E’
proprio qui dunque che - nella povertà e limite delle proprie possibilità - si
inserisce l’impegno della fondazione Presidio.
Il fondamento profetico della
Chiesa sembra sì doveroso di una attenta riconsiderazione nel suo intrinseco
rapporto di complementarietà organica
con il fondamento apostolico.
Con una trasposizione dei termini, potrà
dirsi: un ruolo di Giovanni accanto al
ruolo di Pietro, un carisma giovanneo accanto a un carisma petrino, in una provvida complementarietà, nell’ora in cui lo
sguardo della Chiesa sempre più si volge «verso le nuove mete della storia cristiana, verso il suo porto escatologico»
(Paolo VI). Nei compiti del
Presidio, questa viva attenzione alla Pneumatologia
nella sua attualità, si estende pure alla vasta e multiforme fenomenologia
contemporanea relativa al ‘carismi’, specialmente ‘straordinari’ (o supposti
tali), con una disposizione di vigile discernimento e valorizzazione del “quod bonum est” (quando tale riconosciuto).
È questa una forma di servizio che il Presidio intende rivolgere alla Chiesa,
anche semplicemente locale, conforme il monito di S. Paolo: «Non vogliate estinguere lo Spirito; non
vogliate disprezzare le profezie; tutto esaminate e ciò che è buono ritenete» (1
Tess 5,19-21).
§ 3. Strutturazione del Presidio
Il Presidio è
costituito in Associazione Legale (1983) e Associazione Canonica (1988). Quanto
ai suoi membri, esso è costituito da:
A) un Nucleo interno dedito allo studio, pubblicazioni, insegnamento e
gestione delle principali attività. Tale nucleo presenta corrispondenza con il
Consiglio Direttivo dell’Associazione Civile ed è formato da un minimo di tre a
un massimo di sette membri, includendo il Presidente, il Vice Presidente, il Segretario
e l’Economo. Dato il carattere ‘ecumenico’ dell’opera, membri del Direttivo,
oltre che dell’Associazione, possono pure appartenere ad altra nazionalità. Il
Presidente dell’Associazione Civile è anche il Moderatore dell’Associazione
Canonica e, come tale, è pure il responsabile teologico.
B) Una Fascia operativa costituita da Collaboratori, distinguendosi in
base al grado di disponibilità in Collaboratori
ordinari (o prossimi), di sostegno
diretto alla sede e alle attività del Presidio e Collaboratori remoti, per una minore prossimità logistica e operativa.
I Collaboratori, sia ordinari (prossimi) che remoti, presentano corrispondenza
con i “Soci” dell’Associazione Legale.
C) Una Fascia esterna costituita da Amici, che accompagnano l’opera
semplicemente con la loro vicinanza.
Coloro che
desiderano partecipare all’Associazione in qualità di Collaboratori (Soci), possono
formulare domanda scritta indirizzata al Presidente.
§ 4. Sedi e Logo
L’Associazione ha sede
primaria in Fano (PU), Via del Carmine, n. 3; sede missionaria in Salvador Bahia (Brasile), Rua Pedra Azul n. 9, Escada; sede secondaria in
Assisi (PG), Via S. Fortunato 1.
Tel. Italia: 339-3116323; Brasile: 0055 71 991139622. E-Mail: ilpresidio@libero.it.
Il
logo dell’Associazione è rappresentato dal blasone riportato in copertina con
la dicitura centrale “Il Presidio” e la dicitura sottostante “In nomine Nominis”.
§ 5. Cenni storici
Il Presidio, come
progetto, nacque nel lontano 1974, su proposta dall’attuale Presidente,
condivisa dall’allora Fondatrice del Movimento Carismatico di Assisi, Sig.ra
Franca Dal Ri Cornado, da cui l’ispirata denominazione. Nel percorso storico
della sua crescita, si potranno richiamare alcune date significative:
- il 17.9.’80 ha ricevuto il
«Nulla Osta» alla sua costituzione da Mons. C. Micci, Vescovo di Fano;
- il 27.5.83, con decreto
notarile, è stato costituito in Associazione Legale in Fano;
- il 30 luglio 1988, con decreto canonico, è
stato eretto in «Associazione Canonica», ovvero: «Associazione pubblica di
fedeli per la Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola», da Mons. M.
Cecchini, Vescovo di Fano;
- gennaio 1990: ha presentato ad
alcuni Vescovi italiani, e successivamente all’Associazione Teologica Italiana,
il progetto di fondazione di un Istituto di Pneumatologia di livello universitario
e di carattere ecumenico;
- 20.12.93: lettera del Card. J.
Ratzinger di elogio per la tesi di dottorato del Presidente, seguita da udienza
privata in Vaticano e incoraggiamento a proseguire sulla linea di ricerca portata
avanti dal Presidio;
- il 14.12.’94, Mons. S. Goretti,
Vescovo di Assisi, approva e incoraggia promozione di attività del Presidio nella
sua Diocesi;
- il 21.03.96, con decreto
canonico, Mons. M. Cecchini confermava come Moderatore dell’Associazione Canonica
il dr. F. Bindella;
- nell’ottobre 1997, lo stesso
progetto di fondazione di un Istituto di Pneumatologia veniva presentato al
Card. L. Moreira, Arcivescovo di Salvador Bahia, ottenendone parere particolarmente
favorevole;
- il 20.06.2001, il Card. G.A.
Majella, Arcivescovo di Salvador Bahia, esprimeva approvazione e incoraggiamento
per l’apertura nella sua Archidiocesi di un «Centro di cultura e spiritualità
legato al Centro di Studi biblico-teologico “Il Presidio” di Fano (Italia)»;
- nel 2001, su proposta del
Presidio, l’Istituto di Scienze Religiose “Lumen Christi” di Salvador Bahia
apriva un biennio di specializzazione denominato: “Curso Avançado de Pneumatologia”;
- nell’anno accademico 2011, su
proposta del Presidio, è stato istituito presso la Facoltà S. Bento da Bahia,
un Corso di “Pos-Graduação” biennale
in Teologia Biblica e Spiritualità;
-
in data 21.05.13 è stato rinnovato lo Statuto
dell’Associazione Civile, assumendo la denominazione: «Il Presidio, Centro
Studi teologico-biblico-pneumatologico» (l’aggettivo pneumatologico sostitutivo dell’aggettivo carismatologico).
§ 6. Pubblicazioni
Le
pubblicazioni del Presidio vengono raccolte nella Collectio Praesidium Assisiense, edita dalle Edizioni Porziuncola
di Assisi. Trattasi di una Collana di testi teologici che, assumendo a
fondamento la rivelazione biblica del Nome divino («Io Sono»), procede a una rivisitazione di tematiche bibliche
e teologiche associando l’impegno scientifico con l’impegno di approfondimento
spirituale.
Due opere, in
modo particolare, hanno segnato il progetto editoriale proprio della Collana:
la prima, «La Rivelazione del Nome divino
sul roveto» (1993), la seconda: «Boanergés,
“Figli del Tuono”, La questione biblica
di una fondazione giacomo-giovannea (2015); la prima, fondamentale nel progetto della Collana, la seconda, consequenziale rispetto alla prima e di
possibile riflusso nella vita e nell’istituzione ecclesiale.
Recentemente
(2016), è stata inaugurata una nuova Collana ‘minore’ denominata «Teologia
dell’Io Sono», Collana - come è
stato scritto - «di piccoli testi, fatta
per dire cose grandi». Si tratta di una ripresa delle tematiche presentate
nella Collectio maggiore, in una riformulazione
sintetica, breve e semplice, accessibile ad un più vasto pubblico di lettori.
Segue
l’elenco completo.
n 1993 - La Rivelazione del Nome divino sul roveto; saggio ermeneutico su lc
20,37-38 in rapporto a es 3,14 ed estensioni teologico-spirituali concernenti
la Cristologia - Collectio Praesidium Assisiense N. 1 pp. 286.
n 1994 - Melchisedek alla luce della rivelazione del Nome divino, Sacerdozio, Regalità,
Profezia all’origine - Collectio Praesidium Assisiense N.2, pp. 108.
n 1995 - La Pentecoste alla luce della rivelazione del Nome divino; Rivisitazione
ermeneutica di Atti 2,1-13, il paradigma dell’Ut Unum Sint - Collectio Praesidium Assisiense N. 3, pp. 286.
n 1998 - Il
fondamento del Nome, fondazione di Pneumatologia; Esposizione sintetica - Collectio
Praesidium Assisiense N.4, pp. 108.
n 2015 - Boanergés, “Figli del Tuono”,
La questione biblica di una fondazione giacomo-giovannea - Collectio Praesidium Assisiense N.5,, pp. 336.
n 2016 - Saggi Ermeneutici: Kecharitomene, il Nome di Maria all’Annunciazione e
altri saggi - Collectio Praesidium
Assisiense N.6, pp. 140.
Per la Collana «Teologia dell’Io Sono»:
n 2016 - Io Sono, la riscoperta del Nome ineffabile (Es 3,14; Fil 2,9); N. 1; pp. 24,
n 2016 - Io Sono, il buio di troppa luce; la fatica dell’interpretazione N. 2; pp.
24..
In lingua portoghese, per le Edições S.
Bento di Salvador Bahia:
n 2003 - Teologia
Bíblica Fundamental: O Fundamento do Nome revelado (Ex 3,14); Exposição
sintética; pp. 87.
n 2004
- Fome da Palavra (VIa Semana de Mobilização Científica
da Universidade Católica do Salvador); pp.
87.
Contributi per le Rivista «Análise e Síntese» della
Facoltà S. Bento da Bahia:
- 2003
- «Análise e Síntese no conhecimento teologal»;
- 2004
- «Atualidade da Pneumatologia na reflexão teológica e na experiência
espiritual da Igreja»;
- 2008
- «A pessoa na Bíblia e na Espiritualidade».
__________________
Nota Le pubblicazioni a tuttora edite da «Il Presidio» sono
quelle qui elencate. L’Associazione non assume responsabilità in rapporto ad altre pubblicazioni (anni ’80) che,
in forma incontrollata, hanno assunto intestazione in parte analoga, come
notificato a suo tempo alla Curia Vescovile di Fano con i Prot. N. 540 - 07/11 del
14.08.’87 e Prot. N. 265 - 07/01 del 01.09.’89.
* * * * *
Se il Kérigma Cristologico
è posto sul fondamento petrino,
il Kérigma Pneumatologico
ugualmente lo è,
ma non senza il complemento
di quell’altro fondamento
posto sul Discepolo che «precede»
e «resta» al compimento.
* * * * *
[1] Paolo VI
- 6.6.’73:
«Alla Cristologia e specialmente all’Ecclesiologia del Concilio deve succedere uno
studio e un culto nuovo dello Spirito Santo come completamento immancabile
all’insegnamento conciliare».
- 23.5.’73 «Dobbiamo invocare lo Spirito di luce e di fortezza per superare questa
ora storica di trapasso da uno stato ecclesiale che possiamo, senza
screditarlo, qualificare consuetudinario, tradizionale ad uno stato che non sia
semplicemente nuovo e diverso, ma più vivo, più genuino, più infiammato di fede
e di carità». Segue l’auspicio (4.9.’74)
che «un nuovo movimento, veramente
'pneumatico', cioè carismatico, spinga in una direzione e in concorde
emulazione l'umanità credente verso le nuove mete della storia cristiana, verso
il suo porto escatologico».
[2] Giovanni Paolo II
- 25.06.’02 «Lo
sviluppo della Comunità ecclesiale non dipende unicamente dall'istituzione dei
ministeri e dei sacramenti, ma è promosso anche da imprevedibili e liberi doni
dello Spirito, che opera anche al di là di tutti i canali stabilti».
- 1994
Lettera Apost. “Tertio Millennio Adveniente”: «Lo Spirito è anche per la nostra
epoca l'agente principale della nuova evangelizzazione» .- 30.05.’98... Sotto la guida del medesimo Spirito, la Chiesa ha riscoperto come
costitutiva di se stessa la dimensione carismatica. L'aspetto istituzionale e quello carismatico sono quasi coessenziali
alla costituzione della Chiesa e concorrono, anche se in modo diverso, alla sua
vita, al suo rinnovamento e alla santificazione del popolo di Dio»»
[3] Benedetto XVI
- «…
Nella Chiesa cristiana, il tema dei profeti viene solo raramente affrontato.
Quale sia la specificità dei profeti, che cosa li distingua dai rappresentanti
della Chiesa istituzionale e come la Parola loro rivelata si rapporti alla
Parola rivelata in Cristo e che ci è stata trasmessa dagli Apostoli, su tutto
questo non si è mai riflettuto in modo sistematico. Effettivamente non è mai
stata sviluppata una vera e propria teologia della profezia cristiana e di
fatto esistono pochissimi studi riguardo a questo problema» (da un’intervista
del 1998).
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